DON MICHELE E LA CATEGORIA CHE GLI APPARTIENE – (articolo inviato dall’ex-presidente oggi Onorario del ns. sodalizio).
Il tempo passa, mandando al macero pagine della vita sulle quali poi riflettere. Fatto è che il prossimo 25 gennaio cadono 31 anni dalla scomparsa di don Michele Sasso e tutti ci chiediamo cosa ha rappresentato per Torre del Greco questo suo figlio.
In questi trentuno anni di assenza, noi dell’Associazione, ci siamo preoccupati di raccontare il vissuto di don Michele, illustrando “spezzoni” della sua vita e ne è venuto fuori un personaggio singolare, tutto preso dal fardello dei giovani, dei disadattati, insomma un don Michele tutto dedico agli altri.
Ma non ci siamo mai chiesto a quale categoria di sacerdote sia appartenuto “il prete con il cuore di bambino”. Prete di strada, don Michele?. “D’altra parte la strada è stata la sua casa, è in mezzo alla gente che egli ha operato: c’è stato un affastellarsi di iniziative che nella strada hanno visto il naturale sbocco”. Forse, inconsapevolmente, don Michele è stato un prete operaio, di quelli che sono tosti nel mettere in primo piano il Vangelo di
Gesù?. Egli non può essere catalogato o etichettato con sigle che appartengono alla mondanità. Don Michele è stato semplicemente un servitore del Vangelo. “Altri” don Michele non ne vediamo in giro. (Nella foto mentre celebra l’ultima Santa Messa il 6 gennaio 1991, ricorrenza della suo compleanno).
– Antonio Ascione
Tratto da “Tutto è” del 19 gennaio 2022
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